Agifar Academy Bergamo

Chi siamo

Dr Davide PetrosilloAgifar Bergamo:

Agifar Bergamo è l'associazione bergamasca che riunisce le forze nuove della farmacia, giovani farmacisti e studenti universitari, e che confluisce in una federazione nazionale che raccoglie tutte le associazioni Agifar delle varie province italiane.

 

Agifar Academy:

Intervista all'ideatore Dr Davide Petrosillo presidente di Agifar Bergamo tratta dalla rivista Farmamese

SONO APPENA USCITI DAI BANCHI DELL’UNIVERSITÀ E GIÀ VOGLIONO RITORNARE A SCUOLA.

Sono i giovani colleghi dell’Agifar di Bergamo che hanno varato il progetto “Agifar Academy”, una scuola di formazione post-universitaria che ha preso il via in febbraio (2013), in collaborazione con la società di distribuzione intermedia Ctf Group. L’obiettivo è aiutare i giovani farmacisti e Ctf ad affrontare le sfide del mondo del lavoro con corsi teorico-pratici, suddivisi per aree tematiche: tecnico-informatica, scientifica, commerciale, normativa. Aree particolarmente critiche in quanto non ben conosciute da chi si trova, per la prima volta, dietro il banco di una farmacia.

Per saperne di più abbiamo incontrato il presidente dell’Agifar di Bergamo, Davide Petrosillo (nella foto).

Chi sono i destinatari del vostro corso di qualificazione?

Il primo target cui ci siamo rivolti è quello dei neolaureati in farmacia e Ctf, perché è stata una delle risposte alla domanda che Agifar Bergamo si è posta sui probabili bisogni di formazione di chi si presenta per la prima volta con il camice bianco in farmacia. La supposizione è poi stata confermata dalle richieste che ci sono pervenute in tal senso proprio da giovani laureati che hanno manifestato qualche timore nell’approccio alla professione, sentendosi non pronti, per esempio, con l’utilizzo dei gestionali di farmacia, oppure con il consiglio ai pazienti. Tuttavia, sono poi pervenute richieste anche da colleghi che, pur già lavorando in farmacia, sentivano la necessità di approfondire alcune tematiche. È stato, per esempio, alto l’interesse manifestato anche da parte di colleghi ultra- trentacinquenni al primo modulo sull’utilizzo delle piattaforme informatiche. Così abbiamo aperto i corsi a chiunque ne facesse richiesta, senza vincoli di iscrizione e di età, naturalmente sperando nell’occasione di poter accogliere nuovi giovani soci Agifar.

Quali le materie e le questioni anche pratiche della quotidianità su cui il laureato ha maggiormente bisogno di essere aggiornato?

Il giovane laureato ha necessità, in generale, di integrare la formazione universitaria con tutte le nozioni necessarie per affrontare la pratica quotidiana al banco e alcune problematiche specifiche che presentano i pazienti. Ho già fatto l’esempio delle piattaforme informatiche che, se ben conosciute, possono fornire molte informazioni e diverse utilità, ma parliamo anche di preparazione per certi specifici settori. Per esempio, vi è spesso bisogno di approfondire la conoscenza degli integratori, dei prodotti naturali, degli integratori per sportivi e dei problemi legati alle loro controindicazioni o alla loro interazione con i farmaci, oppure, ancora, l’utilizzo di prodotti e farmaci in gravidanza. Sono spesso temi trattati a livello universitario solamente in corsi facoltativi, ma poi scopriamo che in farmacia sono argomenti quotidiani. Inoltre, il continuo mutare degli scenari che interessano il mondo della farmacia spinge i giovani farmacisti ad allargare gli interessi verso alcuni aspetti della professione non strettamente legati alla dispensazione del farmaco. Si ampliano le possibilità di direzione di una farmacia e così cresce l’interesse per gli aspetti di gestione amministrativa e commerciale della farmacia (marketing, gestione degli acquisti, tariffazione e così via). L’imperativo è continuare nella formazione per poter crescere.

Chi sono i docenti del master e come li avete scelti?

I docenti del Master sono stati selezionati da Ctf Group tra le eccellenze presenti sul mercato. Sono professionisti con specifica e comprovata esperienza nei settori di riferimento che compongono i moduli del percorso formativo.

Con la vostra iniziativa proponete ai giovani farmacisti una formazione aggiuntiva a quella di base dell’università. Ritenete che l’attuale ciclo di studi accademici sia rimasto indietro? In quali materie andrebbe aggiornato?

Molto sinceramente, vorrei dire che l’attuale preparazione universitaria è di alto profilo, ma ne usciamo tutti come dei piccoli scienziati pronti a entrare nei laboratori di ricerca e un po’ meno per affrontare il rapporto con il pubblico. Ne è la prova il timore con cui il giovane laureato affronta i temi del consiglio o dell’autoconsumo nel paziente in terapia con più farmaci per la stessa patologia o per patologie diverse. Credo di non sbagliare dicendo che l’attuale ciclo di studi dovrebbe tener conto di queste esigenze, come dovrebbe tener conto di un bisogno di formazione di tipo aziendale, viste le nuove opportunità che il mercato oggi potrebbe offrire e la necessità, sempre crescente, di gestire una farmacia in modo oculato, sotto ogni punto di vista.

La vostra iniziativa vuole sollecitare l’università a riformarsi in senso più moderno? E vi aspettate che essa venga ripresa in altre province?

Non sono in grado di affermare se occorra una vera e propria riforma, ma è chiaro che qualche carenza è documentata, almeno per quanto riguarda gli aspetti pratici della professione. In parte un supporto in tal senso viene offerto dal tirocinio obbligatorio in farmacia, ma non sempre e non in modo sufficiente. Nel periodo dedicato al tirocinio, infatti, lo studente è sempre coinvolto marginalmente negli aspetti pratici della professione e finisce per svolgere un ruolo di osservatore distaccato e, inoltre, distratto dagli adempimenti relativi alla fase terminale del proprio ciclo di studi. Poi, quando torna in farmacia da laureato, quello che ha imparato è già cambiato.

La risposta che abbiamo registrato in termini di adesione ad “Agifar Academy” è stata superiore alle attese e ha interessato anche colleghi di altre province. C’è un dialogo costruttivo, per esempio, con le Agifar delle altre province lombarde e con queste si pensa di poter condividere esperienze e servizi. Per quanto riguarda, poi, l’Agifar Bergamo, possiamo dire di essere pienamente soddisfatti, grazie anche al supporto assicuratoci da Ctf Group, e intenzionati a ripetere l’iniziativa anche il prossimo anno.

Lorenzo Verlato

 

 

   

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